Testo originale, per la regia di G. Luca Righetti, sulle tematiche dell’unione e dell’allontanamento e, in particolare, sulle dinamiche di amore e odio, attrazione e repulsione, che si instaurano all’interno di una coppia, ma anche nel rapporto tra genitori e figli.
È infatti proprio dalla famiglia (e dalle sue problematiche) che prende il via lo spettacolo, portando sulla scena personaggi simbolici che ben rappresentano le vite di ognuno di noi, permettendo dunque allo spettatore di immedesimarsi in ciò che sente più vicino.
Dai problemi del distacco dai figli e del loro seguire strade più o meno positive si passa ai problemi della coppia, all’incomunicabilità, al tradimento, ed ecco che forze esterne e poco controllabili irrompono metaforicamente sulla scena (e in ognuno di noi), ricordandoci che non siamo solo spettatori.
Lo spettacolo lascia aperto il finale alle interpretazioni e, soprattutto, alle riflessioni del pubblico.
Un viaggio nella crescita, dall’infanzia all’essere adulto, attraverso le tappe e le inevitabili difficoltà dell’evoluzione. Lo staccarsi dei figli dall’origine, la società contemporanea con il suo fascino e i suoi rischi, l’incontro con l’altro, l’attrazione, la passione, la repulsione e le fughe.
Personaggi ed interpreti | |
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Narratrice | Federica Zambelli |
Padre | Maurizio Ferrin |
Madre | Katya Lambertini |
Figlia | Giulia Francia |
Ragazza madre | Erika Angiolini |
Figlia | Francesca Borghi |
Cubista | Marco Mengoli |
Anima | Wolmer Finotelli |
Regia | G. Luca Righetti |
Sceneggiatura | Carlo Alberto Viceconte |
Musiche originali | Matteo Delgrano |
Direzione coro | Rita Cervellati |
Costumi | Katya Lambertini |
Fotografia | Erica Mordelia, Alessandro Accorsi |